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«Per me "Il buco nel cuore" ha significato essere un percorso introspettivo che da tempo chiedeva di essere fatto. Gli eventi che hanno avuto luogo nella mia vita, mi riferisco a quegli eventi che cambiano con effetto rapido quasi istantaneo una vita, racchiudono l'essenza della nostra ragione di esistere. Andrebbero rivisitati con attenzione perché chiariscono buona parte di quel malessere esistenziale che spesso ci disorienta. Tale "excursus" sulle mie origini, la mia famiglia, i miei incisi storici e politici e il mio primo matrimonio, premeva per essere riportato in superficie. Quei cinque anni di vita americana mi hanno tolto, ma anche dato tanto ed io non rinnego assolutamente nulla perché dai 18 ai 23 anni, dal 1966 al 1971, vivere la mia esperienza è stato veramente, oserei dire, un privilegio».